Il metodo del Training Autogeno fu ideato dal Dr. J.H. Schultz che lo descrisse per la prima volta nel 1932.
Così Schultz descrive il suo metodo: “Il principio fondamentale del metodo consiste nel determinare, per mezzo di particolari esercizi fisiologici-razionali, una deconnessione globale dell’organinsmo che, in analogia con le metodologie eteroipnotiche, permette di raggiungere le realizzazioni proprie degli stati suggestivi”.
Nel particolare furono i lavori di Oskar Vogt sull’ipnosi ad attrarre l’attenzione di Schultz. Nei suoi studi, Vogt segnalò come persone di una certa cultura e di buone capacità di critica fossero in grado di determinare la deconnessione propria dello stato ipnotico su se stesse e da sole, realizzando così uno stato di autoipnosi.
Ad entrambi gli Autori fu subito chiaro che: “Se un individuo è in grado di porsi in uno stato di autoipnosi, può in questo modo realizzare una valida condizione di distensione, di calma, di recupero; trovandosi in una situazione particolarmente critica dal punto di vista fisico o psichico, sarebbe in grado, mediante la realizzazione di uno stato autoipnotico, di evitare che le eccitazioni possano raggiungere livelli tali da divenire dannose”.
Il lavoro di Schultz fu essenzialmente quello di predisporre un metodo che permettesse di raggiungere uno stato ipnotico senza che vi fosse bisogno di un’induzione di ipnosie senza il ricorso ad alcun tipo di suggestione. Il metodo del Training Autogeno è così un metodo molto ben strutturato di autoipnosi accessibile a chiunque e che può essere appreso sia individualmente che in gruppo.
Training = allenamento, cioè l’apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività organica, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza. L’allenamento porta a modificazioni sempre piu’ valide, precise e consistenti.
Autogeno = “che si genera da sè”. Lo stato autogeno è una condizione di passività assoluta realizzata nella indifferente contemplazione di quanto spontaneamente accade nel prorpio organismo e nella propria mente. In conseguenza dell’apprendimento di questo nuovo ed insolito atteggiamento si sviluppano spontanee modificazioni psichiche e somatiche di senso opposto a quelle provocate nella nostra mente e nel nostro corpo da uno stato di tensione, di ansia, di stress.
Gli esercizi del Training Autogeno si basano su una successione guidata di esperienze di concentrazione psichica che, per stadi, si focalizza sulle sensazioni di calma, di pesantezza, di calore e sulle sensazioni provenienti dai vari distretti corporei. L’apprendimento esperienziale degli esercizi di Training Autogeno permette di acquisire, in breve tempo, la capacità di rilassarsi in sintonia con le sensazioni provenienti dal proprio corpo, di sperimentare auto-controllo sulle funzioni altrimenti “involontarie” del proprio organismo (sulla distensione muscolare, la decontrazione vascolare, il respiro, il battito cardiaco e sulle funzioni degli organi addominali).
Applicazione del Training Autogeno
Potremmo dire che non esiste malattia che non possa essere comunque migliorata con il Training Autogeno.
La tecnica rappresenta inoltre una delle migliori azioni preventive per evitare di cadere in varie forme patologiche, sia fisiche che psichiche.
In ogni caso un colloquio preliminare di tipo anamnestico, può stabilire se sussistono nella persona, condizioni psico-fisiche particolari che possano richiamare qualche contro indicazione alla tecnica o ai singoli esercizi.
In alcuni casi quindi, può essere utile personalizzare il metodo; altre volte può essere più confacente posticipare l’insegnamento della tecnica, soprattutto se si avvertono altre priorità di intervento; infine potrebbe risultare utile, associare la tecnica del T.A. ad altre metodiche.
Sono possibili corsi individuali o di gruppo per imparare la tecnica del Training Autogeno.