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Il Lutto e la sua elaborazione psicologica tramite l’EMDR

Ognuno di noi, inevitabilmente, nell’arco della nostra vita ha subito la perdita di una persona cara. È questa l’esperienza piu’ traumatica e dolorsa che dobbiamo imparare a gestire si chiama lutto. Alcune cause sono parte dell’ordine naturale delle cose. I figli, ad una certa età, perdono i genitori, i bambini perdono i nonni. Meno naturale è la perdita di un figlio da parte dei genitori. In tutti i casi la discriminante è tra una corretta ed una cattiva elaborazione del lutto. Descrivere il lutto è diffcile perché è diverso per ognuno di noi. Il lutto prende forma ogni qual volta ci sia la perdita dell’oggetto del nostro affetto. Deriva dalla parola latina lungere ovvero piangere, il pianto infatti è l’espressione fisica della tristezza che accompagna una perdita. Il lutto è presente quando una persona cara muore, è questo il caso dei decessi per incidente o malattia, oppure ci lascia, e in questo caso parliamo di separazione o della fine della storia d’amore che ha riempito per tanti anni la nostra vita. Sembra paradossale accomunare la condizione di morte e di separazione tuttavia così non è perché in entrambi i casi parliamo della perdita subita della persona amata. Quello che forso diversifica le condizioni precedentemente descritte è il tempo che ci separa dalla perdita. Pensiamo alla morte per malattia o della fine di un matrimonio, perché si verifichi c’è bisogno di tempo che è intriso di un certo grado di consapevolezza che la sperazione prima o poi avverrà. Diversi sono i casi di perdita della persona cara per incidente, suicidio e aborto che sono improvvise e inaspettate. In tutti i casi sopra descritti subiamo la separazione dall’oggetto del nostro amore, una condizione di sperazione che sfugge dal nostro controllo e causa un senso profondo di abbandono.  La capacità di elaborazione del lutto è lo strumento per affrontare queste situazioni e di cui non sempre disponiamo perché non sempre la nostra condizione psicologica ci offre la possibilità di elaborare corretamente questa nuova condizione di vita. Parliamo quindi di lutto bloccato che può manifestarsi in modi diversi: la mancata accettazione della scomparsa della persona cara che si traduce spesso con le frasi “non mi sembra vero” oppure “sto vivendo un incobo”. La separazione dalla persona comporta inevitabilmente un cambiamento profondo anche nelle nostre vite condizione che spesso non viene accettata immediatamente: “Avevamo casa insieme, e ora?” oppure “Non potrò mai più realizzare qual progetto”. Il senso di colpa spesso accompagna il dopo e si incarna nella paura che i sentimenti che ci legavano alla persona cara possano finire “Non potrò mai più avere una relazione come quella quindi è inutile cercarla” oppure il senso di colpa si riferisce ad eventi passati di cui ci pentiamo “l’ultima volta che l’ho visto abbiamo litigato”. Tutto questo si tramuta in un senso di ansia, depressione, rabbia, a volte anche doli fisici come il mal di stomaco e i dolori al capo, mancanza di percezione logica del pericolo. In genere possiamo riconoscere alcune fasi tipiche dell’elaborazione del lutto. La negazione della realtà accompagnata da un isolamento sociale. Essa è una delle prime fasi ed è una condizione psicologica che permette di rispondere temporaneamente al dolore provato. Rabbia: quando gli effetti lenitivi dell’isolamento terminano, essi si trasformano spesso in rabbia, verso la condizione vissuta o verso la persona che se ne è andata, con un conseguente senso di colpa che alimenta di conseguenza la rabbia stessa. Autorecriminazione: la rabbia si rivolge verso noi stessi, perchè riteniamo di non aver fatto a suffcienza “se non gli avessi dato la mia macchina…” oppure “se lo avesso portato prima a fare una visita…”. Questa nuova condizione amplifica ulteriormente il nostro senso di colpa. Depressione: varia da qualche settimana a qualche mese ed è accompagnata dai suoi sintomi caratteristici ovvero inappetenza, crisi di pianto, agitazione, scarsa concentrazione. Accettazione della perdita. È la fase di elaborazione finale del lutto ed ha tempistiche diverse sia in relazione alla persona sia n relazione al trauma subito. Infatti la perdita improvvisa viene elaborata con maggiore difficoltà e in tempi più lunghi. Qeste cique fasi si manifestano con tempi variabili e soggettivi in un arco di dodici mesi circa. Se il periodo di elaborazione è maggiore si parla di lutto irrisolto. In questi casi la letteratura e le ricerche mostrano che la tecnica dell’EMDR è risolutiva perché lavora in tutti i traumi gravi sbloccando le fasi di lutto bloccato. È adatta sia nelle fasi di risoluzione, sia nelle fasi di lutto irrisolto.